La foto è una scansione di una diapositiva scattata negli anni novanta.
Non ricordo l’anno preciso, ricordo però molto bene la situazione e la grande sorpresa quando, voltandomi, vidi qualcosa di strano sul ramo di una vicina quercia: un fantomatico succiacapre se ne stava tranquillo, in piena vista e ad occhi chiusi, posato su quel ramo nella luce del primo mattino. Stava lì, immobile e dormiva. Si affidava al suo straordinario mimetismo, che lo faceva diventare parte integrante della corteccia.
Per riuscire a fotografarlo al meglio trafficai non poco ma niente, lui se ne restò tranquillo tutto il tempo, a poca distanza da me. Finito di fotografare mi allontanai, lasciandolo nella medesima posizione in cui l’avevo trovato. Non s’era mosso di un millimetro.
Nel corso degli anni ho cercato e ricercato, in quel bosco e in tanti altri luoghi, una buona occasione per fotografarlo, ma senza successo. Il suo verso inconfondibile mi ha accompagnato in innumerevoli esperienze in natura, negli ambienti più vari. Diverse volte l’ho anche visto volare nella fioca luce del crepuscolo in situazioni impossibili, ma non sono più riuscito a fotografarlo.